L’ansia da lavoro
L’ansia da lavoro è una situazione piuttosto comune.
Si manifesta con una sensazione di malessere sul posto lavorativo che comprende giramenti di testa, paura di svenire o di sentirsi male, difficoltà a respirare, sudorazione eccessiva, rigidità del corpo, tachicardia, stretta alla gola.
Spesso questi sintomi sono accompagnati dalla paura di venire “scoperti”, “smascherati” e fare una brutta figura con i colleghi o con il capo, oppure sbagliare, fallire .
Una caratteristica che spesso predispone all’ansia da lavoro è il perfezionismo. Questo tipo di ansia è frequente in personalità che non perdonano i propri errori, molto esigenti con sé e tendenti all’autocritica. La difficoltà ad accettare la propria fragilità, i propri limiti, la tendenza a chiedersi sempre di più per “spronarsi” e la difficoltà a riconoscere i propri successi crea uno stato continuo di tensione e ostacola l’accettazione profonda di sé.
Frequentemente queste persone, anche se ottengono riconoscimenti non riescono ad essere soddisfatte,
non si nutrono dei propri successi, anzi pretendono da sé sempre di più. Gli obbiettivi che si pongono sono spesso molto alti, a volte addirittura irraggiungibili.
Un altro aspetto che predispone allo sviluppo di ansia da lavoro è la difficoltà a leggere le proprie emozioni. I propri sentimenti vengono banalizzati, screditati, ritenuti negativi o poco importanti o addirittura considerati un elemento di disturbo al pensiero razionale, che assume una posizione privilegiata, anzi diventa l’unico strumento di riferimento. Non ascoltare le emozioni crea una divisione interna, si ha la sensazione di non capirsi più, di non comprendere le proprie reazioni, di non appartenersi totalmente e di non riuscire a controllarsi. Il proprio malessere quindi viene percepito solo attraverso i sintomi dell’ansia e appare qualcosa di esterno, disgiunto dai propri significati.
Alla base dell’ansia al lavoro c’è spesso una difficoltà ad accettarsi, a perdonare i propri limiti e una tendenza a dare molta importanza al giudizio degli altri, colleghi e superiori, che bisogna compiacere. All’esterno si cerca di fornire un immagine di efficienza che rasenta l’infallibilità. Le proprie “debolezze” appaiono quindi inaccettabili, vanno nascoste, come un marchio d’infamia. Tutto ciò, spesso unito ad una buona dose di competitività crea uno stress enorme, una tensione continua.
L’ansia da lavoro genera molta sofferenza, per questo può essere utile rivolgersi ad uno psicoterapeuta, che aiuti a vivere l’ambiente lavorativo con più tranquillità.
mercoledì 11 aprile 2012
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